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 Forum Geologia e Paleontologia - Natura Mediterraneo
 GEOLOGIA DEL MEDITERRANEO
 Tettonica delle placche e sismicità
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balocchi
Utente V.I.P.


Città: Modena
Prov.: Modena

Regione: Emilia Romagna


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Inserito il - 01 ottobre 2017 : 21:39:17 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Propongo a chi segue il forum, la Conferenza del 18 maggio 2017 tenuta dal Prof. Carlo Doglioni (attuale presidente dell'INGV)

Abstract

La tettonica delle placche è il combinato di effetti secolari quali il raffreddamento della Terra e la dinamica astronomica. Quest’ultima appare il modulatore dei meccanismi e causa della polarizzazione del sistema caotico e auto-organizzato della geodinamica. Fenomeni di lungo periodo sia interni che esterni al pianeta determinano una deformazione stazionaria, intervallata da eventi semi-istantanei. Entrambe le tipologie di fenomeni rappresentano il rilascio di energia in zone dove si crea un gradiente, sia esso di pressione o temperatura. I margini di placca rappresentano l’espressione di gradienti di velocità tra le placche, controllati da gradienti di viscosità nel canale a bassa velocità alla base della litosfera, a loro volta controllati da variazioni laterali della composizione chimica del mantello. Il canale a bassa velocità è il piano di scollamento fondamentale della tettonica delle placche e appare come la sede principale di sviluppo del magmatismo terrestre. La cinematica delle placche che possiamo ricostruire è fortemente vincolata dalla profondità del magmatismo. La parte pellicolare della litosfera, caratterizzata da una reologia fragile per fenomeni di alta frequenza, rilascia energia gravitazionale negli ambienti tettonici estensionali (gravimoti), e invece elastica negli ambienti trascorrenti e compressivi (elastomoti). L’energia si accumula in volumi di crosta superiore e le faglie non sono altre che le guide d’onda lungo cui una parte di questa energia viene incanalata dai volumi e dissipata in forma elastica durante un terremoto.



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Paolo

mauriziocaprarigeologo
Moderatore



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Inserito il - 02 ottobre 2017 : 06:54:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
me lo guarderò con calma;
sicuramente ci saranno degli interessanti spunti di riflessione;
grazie per la segnalazione

maurizio
____________________

“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu

“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore



3480 Messaggi
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Inserito il - 04 ottobre 2017 : 17:48:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Impressionante come Doglioni sia riuscito in poco più di un’ora a condensare i risultati e le prospettive di quella che si configurerebbe, se confermata, come una vera e propria “rivoluzione copernicana” nelle scienze della Terra, di cui abbiamo più volte discusso qui sul forum Link , anche in relazione ai recenti eventi sismici appenninici.

La densità concettuale e la chiarezza espositiva con cui procede il suo pensiero è stupefacente, e al di là delle difficoltà che si possono incontrare nei passaggi più ardui del percorso tracciato, varrebbe la pena ascoltarlo anche solo per apprezzare il mirabile esempio di eloquio scientifico; peccato che alla fine gli interventi non l’abbiano seguito più di tanto nel merito delle questioni.

Io, ad esempio, non sono riuscito a cogliere, tra le tante asimmetrie che ha riferito, il motivo della così diversa pendenza delle placche in subduzione con immersione verso ovest o verso est;
mi ha fatto piacere, viceversa, ascoltare (da min. 59 a 1:01:00) che ha in qualche modo spiegato, nell’ambito del suo modello di “gravimoti” distensivi, l’anomalia che avevamo anche noi evidenziato relativamente alle deformazioni del suolo nel sisma recente, e di cui avevamo discusso qui Link
: in sostanza il sollevamento del suolo adiacente all’area in subsidenza rappresenterebbe il residuo di deformazione non assorbito, in profondità, con la chiusura delle microfratture nel volume di crosta collassato; rilevo comunque che rimane l’anomalia (che nello schema di Doglioni non compare) della poca pendenza del piano di faglia diretta;

dovrò riascoltarlo per bene per apprezzarne tutti i passaggi.

Buona serata

maurizio
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“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu

“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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Pezzo da Gaeta
Utente Senior


Città: Lecco
Prov.: Lecco

Regione: Lombardia


2267 Messaggi
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Inserito il - 09 ottobre 2017 : 10:00:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie per la proposta di visione. Che ho messo in atto subito anche perché sono a casa con una gamba immobilizzata.
Avevo già visto un paio di conferenze del Prof. Doglioni e, anche dal mio basso livello, le avevo molto apprezzate.

Pezzo da Gaeta

Più conosco, più mi accorgo di non conoscere.
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore



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Inserito il - 11 ottobre 2017 : 06:49:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Pezzo da Gaeta:

Grazie per la proposta di visione. Che ho messo in atto subito anche perché sono a casa con una gamba immobilizzata.
Avevo già visto un paio di conferenze del Prof. Doglioni e, anche dal mio basso livello, le avevo molto apprezzate.

mi dispiace per te Pezzo...la tua condizione mi ricorda un libro di Oliver Sacks che lessi anni fa, davvero singolare e bellissimo...

Link

buona giornata


maurizio
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“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu

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